BARATTO, SNODI, SCAMBI TRA PERFORMING ART E COMMUNITY CARE (3-7 settembre 2012)

L’iniziativa è stata promossa dal Consiglio Didattico dei Corsi di Area Pedagogica, dal Dipartimento di Storia, Società e Studi sull’Uomo dell’Università del Salento e dalla Rete Italiana di Cultura Popolare. Si è svolta a Carpignano Salentino, grazie alla collaborazione di:

  • Comune di Carpignano Salentino
  • Associazione Culturale “Officine Culturali” di Carpignano Salentino

Gode del patrocinio della SIAF, un’associazione professionale che unisce i counselor e gli armonizzatori familiari. La frequenza consente ai componenti dell’associazione di acquisire crediti vantabili nell’ambito dei loro programmi di aggiornamento professionale e formazione continua.

Hanno offerto altresì la loro collaborazione:

  • Università Popolare della Musica e delle Arti “Paolo Emilio Stasi” di Spongano (Lecce)
  • Fondazione “Terra d’Otranto”, Nardò (Lecce)
  • Associazione di Promozione Sociale “Artémis”, Lecce
  • Associazione Culturale “Improvvisart”, Lecce
  • Associazione Culturale “Ampiamente”, Salve (Lecce)
  • Associazione Culturale “Pepe Nero”, Lecce
  • Associazione Culturale “Protocaos”, Galatone (Lecce)
  • Associazione Culturale “Cerchi d’Acqua”, Lecce
  • Associazione Kinetès/ Arte – Cultura – Ricerca – Impresa, Benevento.
  • “EspérO”, azienda spin-off dell’Università del Salento.

L’iniziativa è stata seguita dalla web-radio della Rete Italiana di Cultura Popolare e dalla web-tv del Laboratorio di tecnologie per la comunicazione educativa del Centro Ulpia dell’Università del Salento.

Docenti universitari coinvolti, che sono stati presenti e hanno offerto il loro contributo alla Summer School:

  • Franco Perrelli, Università di Torino
  • Nicola Savarese, Università di RomaTre
  • Salvatore Colazzo, Università del Salento
  • Mariano Longo, Università del Salento
  • Paolo Apolito, Università di RomaTre
  • Antonia Chiara Scardicchio, Università di Foggia
  • Nicola Paparella, Università Telematica “Pegaso” di Napoli
  • Franca Pinto Minerva, Università di Foggia
  • Del Prete Rossella, Università del Sannio
  • Salvatore Bevilacqua, Scuola di Alti Studi, Ginevra

Docenti universitari che hanno aderito alla Summer, ma che per impegni inderogabili precedentemente assunti, non sono stati presenti alla fase residenziale della Summer:

  • Alessandra Rossi Ghiglione, Università di Torino
  • Isabella Loiodice, Università di Foggia
  • Sergio Tramma, Università di Milano Bicocca

Giovani ricercatori, dottori e dottorandi universitari che hanno aderito:

  • Antonella Rizzo
  • Ada Manfreda
  • Francesco Paolo Romeo
  • Ezio Del Gottardo
  • Lucia D’Errico
  • Emanuela Delle Grottaglie
  • Fabio Musci
  • Salvatore Patera
  • Pier Paolo Tarsi
  • Maria Grazia Celentano

Hanno inoltre aderito, gli operatori del settore:

  • Antonio Damasco
  • Franco Ungaro
  • Mauro Marino
  • Fernando Bevilacqua
  • Michele Santoro
  • Luigi Mengoli
  • Rocco De Santis
  • Laura Giannoccaro
  • Emanuele De Matteis
  • Paola Leone
  • Fabio Musci
  • Giorgio Colopi
  • Mario Blasi

Finalità e obiettivi della Summer School

La scelta di Carpignano Salentino non è stata casuale: il 1974 vide la formulazione, grazie ad Eugenio Barba e l’Odin lì presenti per preparare uno spettacolo in un contesto ben lontano dai luoghi ordinari della loro operatività, del principio del “baratto culturale”, diventato uno dei caposaldi del Teatro di comunità.

Le arti performative si prestano a promuovere empowerment comunitario, attraverso la messa in forma delle differenze e il loro confronto, creando zone di scambio comunicativo, che riducono la conflittualità tra le identità e le rendono disponibili a forme di dinamico equilibrio.

Coloro che svolgono lavoro di cura (siano docenti, assistenti sociali, educatori, psicologi, counselor, mediatori) ricavano dalla conoscenza dei dispositivi propri del Teatro sociale e di comunità elementi funzionali ad interventi su gruppi più o meno ampi, per incrementare il loro senso di autoefficacia, inducendo processi di riflessività mediata dall’impegno del corpo e delle sue risorse comunicative.

Gli artisti, gli operatori culturali e gli organizzatori di eventi possono trarre dalla frequenza delle attività formative della Scuola opportunità per acquisire una sensibilità alla dimensione sociale della loro azione.

Come si è sviluppata la Summer School?

  • La mattina è stata dedicata all’approfondimento teorico del tema della Summer School, ossia il ruolo delle arti performative per lo sviluppo di comunità. Non si è trattato di lezioni frontali, ma piuttosto di stimoli di riflessione proposti da uno o più studiosi. Tali stimoli sono partiti da un’esperienza e hanno affrontato questioni squisitamente teoriche o metodologiche: sono serviti come base per avviare un dibattito, che è stato intenso e produttivo. La presenza di giovani ricercatori, con funzione di animatori, ha consentito di stimolare ulteriormente gli allievi a contribuire, collaborativamente, a forme di reflective learning.
  • Il pomeriggio è partito dalle ore 15. Dopo 45 minuti di training, affidati a Laura Giannoccaro ed Emanuele De Matteis, è cominciato il Laboratorio. Questo è stato condotto da Antonio Damasco, direttore della Rete Italiana di Cultura Popolare e regista teatrale, con la collaborazione di Luigi Mengoli, Rocco De Santis e Ada Manfreda. Quattro ore di intenso lavoro (dalle 16 alle 20) per pervenire, a partire da una serie di materiali messi a disposizione dall’Associazione “Pepe Nero”, nell’ambito del Progetto “Rete dei caselli”, ad una ipotesi di spettacolazione.
  • I Dopo cena”, sono stati momenti performativi ovvero di visione di video, prodotti nell’ambito delle ricerche dei relatori.

Le mostre fotografiche

Durante le giornate della Summer è stata allestita la mostra fotografica “Quadari” di Luigi Mengoli.

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